23 Nov / EMA assegnata ad Amsterdam: Milano vinta solo dalla sfortuna
Stabilire i vantaggi che avrebbe ottenuto l’intero Paese – e non solo Milano – se la Dea Bendata avesse baciato la Madonnina è semplice e tristemente palese. La delusione data dalla sconfitta di lunedì è amara e lenta a dissolversi. Meglio comprendere, invece, quali e quanti traguardi siano stati raggiunti dalle rappresentanze imprenditoriali, dal governo e dagli organi politici coinvolti nel progetto EMA – Milano presentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, e promosso nei canali social con l’hashtag ‘#EMA2MILANO’.
Proviamo insieme a fare il punto della situazione per poter voltare pagina serenamente e trarre il meglio dagli sforzi di un confronto che, nonostante abbia visto vittoriosa un’altra città, certamente non ha rappresentato una sconfitta per demerito.
Perché l’EMA era importante per Milano?
L’EMA, acronimo di ‘European Medicine Agency’ – è l’agenzia che “protegge e promuove la salute dei cittadini e degli animali, valutando e monitorando i medicinali all’interno dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo” (come riportato dal sito dell’UE).
Il compito principale dell’Agenzia è quello di valutare l’immissione in commercio dei farmaci proposti dalle imprese: se il farmaco esaminato passa al vaglio dell’EMA, l’autorizzazione verrà successivamente rilasciata dalla Commissione Europea e a quel punto il farmaco potrà essere fruito nel territorio europeo.
Nessun farmaco può circolare nei territori dell’UE e del SEE senza prima passare al vaglio dell’ Agenzia Europea per il Medicinale.
Fin dalla sua creazione nel 1995, la sede dell’EMA è sempre stata la capitale britannica ma, a causa della Brexit, nel 2019 dovrà trasferirsi in uno Stato membro insieme all’EBA, l’Autorità Bancaria Europea.
Da qui è nata la necessità da parte di Bruxelles di creare una specifica commissione che tracciasse i parametri logistici e tecnici necessari per far sì che i Paesi membri potessero candidare la propria città, delegando al Consiglio Europeo la valutazione delle località migliori per ospitare EMA ed EBA tramite votazione segreta.
Oltre ai parametri tecnici che le città candidate hanno dovuto rispettare, i votanti hanno espresso la propria scelta tenendo in considerazione anche le preferenze indicate dal 92% degli impiegati dell’EMA che il 4 settembre 2017, in sintesi, avevano così votato:
• 81% delle preferenze per Amsterdam;
• 69% delle preferenze per Milano.
Per cui, fin dall’inizio, le due città votate dal personale dell’EMA erano la capitale olandese seguita da Milano, oltre a Copenaghen, Barcellona e Atene, le quali avevano ottenuto un indice di gradimento inferiore rispetto alle prime due.
È anche vero che il dossier redatto dall’Olanda riportava una mancanza strutturale rispetto al dossier italiano. Amsterdam deve ancora costruire l’edificio che ospiterà l’EMA, il Vivaldi Building, per cui sono già iniziate le gare d’appalto. Milano partiva avvantaggiata con una sede già esistente, il Pirellone, un grattacielo idoneo ad ospitare l’agenzia; inoltre, in caso di vittoria, sarebbero stati stanziati 59 milioni di euro per rendere l’edificio milanese ancora più accogliente.
In questi mesi si è stimato che attraverso l’ingresso dell’agenzia Europea per i Medicinali, l’Italia avrebbe guadagnato mediamente un indotto di 1,5 miliardi l’anno con:
• l’ingresso di 900 addetti dell’EMA;
• mille posti di lavoro aggiuntivi;
• 36 mila visitatori annui;
• 325 milioni di euro tra stipendi e spese di vario genere.
Ospitando l’EMA, l’Italia avrebbe sicuramente ottenuto prestigio politico e vantaggi economici significativi.
I benefici, però, sarebbero stati reciproci, dato che Milano è, a tutti gli effetti, una fucina di idee e di progetti scientifici all’avanguardia.
Perché Milano era importante per l’EMA?
Questa città, più di molte altre in Italia ed in Europa, ha dimostrato di investire sulla ricerca scientifica, ottenendo grandi risultati; non a caso è stata votata come la migliore in entrambi i turni di votazione avvenuti lunedì, con uno scarto di 5 e di 3 voti rispetto alle seconde classificate del primo e del secondo turno.
Le ragioni legate a questi risultati non sono solo da ricercare nelle agevolazioni proposte ai dipendenti dell’EMA, nelle strutture messe a disposizione dell’Agenzia, nella vicinanza con gli Stati del Centro Europa e nelle attrattive culturali, artistiche, paesaggistiche e gastronomiche promesse dal Dossier di EMA – Milano.
Il capoluogo lombardo vanta una serie di servizi e di progetti di pregio e all’avanguardia come:
• numerose strutture sanitarie, pubbliche e private, tra cui l’Ospedale di Niguarda, il Luigi Sacco, il Mangiagalli, l’Istituto Ortopedico G. Pini, il Fatebenefratelli, il San Raffaele, l’Humanitas, l’Istituto Europeo di Oncologia;
• diversi progetti in fase di avviamento tra cui l’Ospedale Policlinico, lo Human Technopole dell’Università Statale di Milano che si ergerà nell’area Expo e la Città della Salute, progettata nell’ex area Falck della vicinissima Sesto San Giovanni;
• molteplici iniziative culturali a tema scientifico, come il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia che periodicamente ospita mostre internazionali dal grande valore divulgativo.
Infine, dal punto di vista imprenditoriale, a Milano vengono fatturati circa 12 miliardi di euro annui sui 33 miliardi totali a livello nazionale provenienti dai settori farmaceutici, biotecnologici e dalla ricerca e sviluppo di biotecnologie (dati ufficiali riportati dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi).
Tutti settori del mercato che sono strettamente relazionati all’Agenzia Europea per i Medicinali e che, quindi, erano orientati all’ingresso in Italia dell’EMA, tanto che negli scorsi mesi è stata creata imprenditori per l’EMA, con a capo Diana Bracco; un’unione che ha collaborato attivamente al progetto EMA – Milano.
Un altro buon motivo per desiderare la realizzazione di questo progetto derivava dal fatto che circa la metà dei farmaci sperimentali destinati alle terapie e presi in esame dall’Agenzia Europea per i Medicinali è stata creata proprio nel capoluogo lombardo (Il Sole 24 Ore).
Il dossier su Milano, su cui hanno lavorato intensamente moltissime rappresentanze politiche bipartisan, è stato sottoposto al Consiglio Europeo ed ha colpito positivamente l’Europa, visti i risultati delle votazioni che hanno visto Milano primeggiare su tutte le altre città candidate.
Il gioco di squadra creato in primis dal Governo, dalla Regione Lombardia, dai gruppi imprenditoriali e dal Sindaco Giuseppe Sala ha dimostrato ai membri dell’UE che la città di Milano è una metropoli perfettamente inserita in Europa e risulta competitiva sotto molti i punti di vista rispetto alle grandi Capitali UE, pur non essendo una capitale!
Questa esperienza è stata fondamentale per dimostrare, non solo all’Europa ma soprattutto agli italiani, che laddove c’è coesione e determinazione, l’Italia può competere a livello internazionale, raggiungendo risultati importanti in termini di considerazione ed autorevolezza.
Il presidente di Farmaindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha sottolineato questo punto affermando che: “Abbiamo vinto lo stesso. L’Italia ha dimostrato di conquistare il gradino più alto del podio per la valutazione di merito. Ed è stata superata solo grazie al sorteggio e alla cattiva sorte”.
Similmente, il presidente Paolo Lamberti di Federchimica commenta così il risultato delle votazioni di Bruxelles: “Ritengo che l’Italia e Milano escano comunque rafforzate dal percorso compiuto in questi mesi, che ha rappresentato un elemento di coesione tra istituzioni, società civile e imprese”.